sabato 22 giugno 2013

Inventario Immobili di Proprietà Comunale



La capillare definizione e la conoscenza approfondita dei beni di proprietà pubblica rappresenta un valore imprescindibile oltre che un obbligo di legge per qualsiasi amministrazione comunale.

Purtroppo la gestione di questo patrimonio informativo, prima ancora che immobiliare, è spesso carente di un dato fondamentale: gli identificativi catastali dei beni immobili.
Il Foglio/Mappale è la chiave che permette di dare un identificativo valido ad ogni bene per poterlo relazionare con le banche dati dell’Agenzia del Territorio, con la mappa catastale  e non da ultimo con il resto delle banche dati comunali, come ad esempio l’ufficio tributi, l’anagrafe.
Per ottenere un quadro ottimale del patrimonio è indispensabile procedere ad una ricognizione sistematica di tutti gli archivi comunali, anche storici,  estraendo le informazioni utili alla qualificazione degli immobili, del processo evolutivo che ha generato il diritto alla proprietà e soprattutto definire il loro “status” nelle banche dati dell’Agenzia del Territorio.

L’analisi dei dati disponibili in chiave geografica attraverso i GIS permette inoltre di disporre di una “visione dall’alto” dell’evolvere dell’identificazione dei beni, relazionandoli oltre che con la mappa catastale anche con le altre cartografie (ad esempio il PGT oppure il DBT) e con le principali foto aeree disponibili.
Il risultato finale sarà dunque uno strumento di consultazione ed aggiornamento delle proprietà del comune, utile non solo alla gestione del patrimonio pubblico ma anche alla consultazione delle informazioni catastali, dello strumento urbanistico e di diverse cartografie di sfondo.
Senza nessuna pretesa di sostituzione del SIT comunale, del quale questo strumento è solo una minima parte, questo tipo di gestione si deve affiancare al SIT o meglio ancora con il SIT deve essere integrata, in tal senso il lavoro di ricostruzione degli identificativi catastali validi dei beni pubblici rappresenta un passo fondamentale.
Nelle piccole realtà, ove le tecnologie di gestione della cartografia sono ancora delegate ai CAD o magari alla carta, lo strumento di consultazione delle proprietà pubbliche, liberamente installabile in tutto l’Ente in quanto gestito con strumenti freeware o open source, potrebbe rappresentare sicuramente un passo avanti.
Oltre all’approccio informatico è indispensabile un rapporto sinergico con il personale comunale, che per ragioni professionali o semplicemente per memoria storica, può contribuire in maniera determinante a definire il reale quadro delle proprietà.

Il processo ricognitivo si articola nelle diverse fasi, al termine di ogni fase verranno forniti all’Ente tutti gli elaborati utili al monitoraggio del progetto.

FASE 1: IDENTIFICAZIONE DELLE PROPRIETA’ GIA’ PRESENTI NELLE BANCHE DATI DELL’AGENZIA DEL TERRITORIO

FASE 2: : INDIVIDUAZIONE DEI BENI IMMOBILI CHE DALL’ANALISI DELLE CONVENZIONI RISULTANO DI PROPRIETA’ DEL COMUNE

FASE 3: INDIVIDUAZIONE DEI BENI IMMOBILI CHE DALL’ANALISI DALL’INVENTARIO RISULTANO DI PROPRIETA’ DEL COMUNE

FASE 4: RISOLUZIONE DELLE ANOMALIE EMERSE RISPETTO ALLA PROPRIETA’ CATASTALE

FASE 5: INSTALLAZIONE DELLO STRUMENTO GIS PER LA CONSULTAZIONE E FORMAZIONE ALL’UTILIZZO







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